La non facile scelta del libro di testo

libri_arabiLa scelta di un buon libro di testo di Arabo non è affatto scontata. Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti libri, talvolta davvero ottimi,  ciascuno dei quali si distingue per determinate caratteristiche piuttosto che per altre.

E guai a scartare a priori un libro che anche all’occhio del docente esperto dovesse sembrare alquanto superficiale. Primo, perché un libro di testo – essendo anche uno strumento di lavoro – dev’essere usato,  prima di poter emettere una sentenza definitiva; secondo, perché anche quei libri indubbiamente meno validi di altri possono rivelarsi utili per particolari finalità didattiche.

Comunque, senza entrare nel merito di questo o quel libro di testo, intendiamo qui fornire alcune linee-guida per la scelta del libro migliore per una classe di Arabo.

Per prima cosa bisogna considerare chi si ha davanti. Nel senso che esiste una notevole differenza tra una classe di giovani universitari ed una composta da persone di varia estrazione socio-culturale e, soprattutto, con variegate motivazioni. Per non parlare della loro capacità di assimilare gli argomenti nuovi, entrando in gioco, volenti o nolenti, il fattore età.

Il libro di testo deve poi adattarsi anche alla personalità, o meglio all’impostazione del docente, il quale potrà tuttavia integrarlo, emendarlo, arricchirlo eccetera ove lo riterrà opportuno.

Fatto sta che un conto è studiare su una grammatica estremamente rigorosa, con soli esercizi di traduzione e non fornita di supporti audio per l’ascolto, un altro è apprendere l’Arabo attraverso un “corso” che, sebbene esponga la grammatica in maniera seria ma per forza di cose succinta, propone allo studente una vasta gamma di esercizi in grado di consolidarne le varie abilità linguistiche.

La prima – ma non è detto – viene incontro alle domande di chi vuole effettivamente “sapere tutto”, mentre il secondo tipo di testi offre una valida alternativa a chi cerca, mentre si appropria dei fondamentali della lingua, di sviluppare alcune abilità sacrificate da un approccio puramente “da linguista”: ad esempio quelle legate alla comunicazione orale.

Vi sono poi libri di Arabo che riservano un occhio di riguardo per i testi letterari, altri invece che insistono sui dialoghi e le espressioni idiomatiche. E sono, naturalmente, tutti utilissimi. Stiamo parlando – è bene ribadirlo – di libri ben fatti, curati da esperti acclarati del settore.

Ad ogni modo, siccome nessun libro è perfetto, l’aurea norma che sovrintende a tutto quanto premesso è che lo studente deve aver la fortuna di finire nelle mani giuste, cioè quelle di un bravo docente, il quale, una volta scelto il libro di testo sarà in grado di farne l’uso più consono in base a chi si trova di fronte, valutandone primariamente le motivazioni e gli obiettivi.

Ovviamente, se la richiesta degli studenti è quella di apprendere i primi rudimenti della lingua senza troppo addentrarsi nei meandri della grammatica e della sintassi, un manuale estremamente serioso sarà una scelta abbastanza infelice. Optando invece per un libro “meno impegnativo”, quand’anche solo da alcuni elementi della classe si elevassero richieste di maggiori approfondimenti, il docente può in qualsiasi momento fornire solo a costoro tutti i necessari rimandi bibliografici supplementari, al di là dei contenuti “limitati” del libro di testo adottato.

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