Vocalizzato o non vocalizzato?

Negli ultimi vent’anni, ed in particolare negli ultimi dieci, l’editoria italiana dedicata all’insegnamento dell’Arabo ha sfornato una mole considerevole di testi. Ciascuno ha le sue peculiarità, nel senso che si presta ad un determinato approccio piuttosto che ad un altro. Tuttavia, a nostro modo di vedere, alcuni testi sono onestamente più adatti per un principiante

L’Arabo non è difficile!

Una delle “leggende nere” – forse la più radicata – riguardanti l’Arabo è che si tratterebbe di una lingua difficile da imparare. Forse impossibile, ai limiti dell’impresa titanica. Ma se così fosse, che dire, allora, dei docenti italiani? Anche loro avranno cominciato da zero. Eppure ora insegnano l’Arabo, grazie al quale lavorano anche come traduttori

L’importanza del dettato

In un certo senso, cominciare a studiare l’Arabo è un po’ come tornare sui banchi di scuola. Manca poco che ci si debba mettere il grembiulino… Scherzi a parte, a causa della novità e delle lettere e dei suoni, per un principiante di Arabo risulta assai proficua tutta una serie di esercizi che lo riportano

Dizionario Hoepli Arabo

Effettivamente se ne sentiva la mancanza. È stata questa la sensazione che hanno provato tutti coloro che, ad un certo livello, si occupano di Arabo e di traduzioni dall’Italiano verso la lingua del Corano, quando nel giugno di quest’anno hanno ricevuto la notizia della pubblicazione del Dizionario Hoepli Arabo (Italiano-Arabo), curato da Claudia Maria Tresso

Leggere a voce alta!

Durante l’apprendimento dei primi rudimenti d’Arabo ci sono alcuni esercizi che non è bene trascurare per appropriarsi in un tempo accettabile di quelle fondamentali abilità che costituiscono la base d’ogni successivo progresso. Tra queste – come già osservato – vi è senz’altro la capacità di distinguere agilmente le lettere dell’alfabeto. Ma ciò non si limita