“Perché studi l’Arabo?”

L’approccio allo studio dell’Arabo non è lo stesso per tutti. C’è infatti chi vi si avvicina per un interesse di tipo “culturale” (nell’accezione più estesa del termine, fino ad includere la cosiddetta “intercultura”), chi invece è interessato alla comprensione del Corano, e chi punta piuttosto ad acquisire gli elementi essenziali della lingua del commercio e degli affari, partendo ovviamente dai saluti e dai convenevoli. I quali, senza dubbio – anche senza diventare degli arabisti! – facilitano il rapporto con l’interlocutore arabofono anche se poi la trattativa procede in Inglese o altra lingua europea… Non manca inoltre chi, stufo di non capire nulla dell’idioma del coniuge arabofono, per non parlare dei suoi familiari residenti nella madrepatria, decide d’intraprendere lo studio dell’Arabo. Vi è infine chi è semplicemente appassionato allo studio delle lingue straniere, che trova tutte, indistintamente, bellissime ed estremamente stimolanti (il che è vero).

Ed i motivi per mettersi a studiare questa lingua e rispondere (e rispondersi) alla domanda “perché studi l’Arabo?” non finiscono qui. Anche perché gli stessi motivi principali si mescolano cammin facendo con altri, nuovi, fino a lasciargli il posto: si parte per motivi di lavoro o di università e si finisce per rimanere ammaliati dalla lingua degli arabi, fino a volerne conoscere ogni segreto. Ma c’è addirittura chi prende lo studio dell’Arabo come una “sfida” con se stesso: una lotta all’ultimo sangue con una materia “difficile”!

Quel che è certo è che dopo che si è cominciato è difficile tornare indietro. Di solito è “amore a prima vista”. L’Arabo sa farsi voler bene anche da chi all’inizio era un po’ scettico, non tanto sulla sua “utilità” (termine quanto mai inappropriato in relazione ad una lingua), quanto sulla sua personale capacità di compiere dei progressi. Beninteso, ognuno fa quelli che la sua situazione e la sua disposizione per la materia (senza dimenticare l’entusiasmo!) gli consentono. Ma una cosa è certa: se si è motivati, qualche che sia la motivazione, si va avanti. Ciascuno coi suoi tempi, certo, tanto più che nello studio dell’Arabo la fretta è cattiva consigliera.

Pertanto, si diffidi di chi promette “l’Arabo in quattro settimane”, “la Lingua araba svelata in 30 giorni” e via millantando. Ma ci si guardi anche da chi pone la fatidica questione sul “perché” si è scelto di studiare l’Arabo col non troppo recondito intento d’insinuare il tarlo del dubbio e facendo intendere che si sta perdendo tempo con una lingua “inutile” e “difficile”…

Come sempre, in queste occasioni, valga una risposta su tutte: “Lo studio perché mi piace!”. C’è forse bisogno d’altro?

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